Storia e proprietà delle mandorle

Storia e proprietà delle mandorle

L’albero del mandorlo ha un’origine incerta: secondo l’idea più attendibile, nasce nell’Asia Centro Orientale e viene poi diffuso nell’area mediterranea dai Fenici, che lo importarono in Sicilia in uno dei loro viaggi. Il suo periodo di fioritura è decisamente precoce rispetto agli altri alberi: da Gennaio a Marzo i rami si ricoprono dei caratteristici fiori bianco rosati. Per questo il mandorlo è investito di un ruolo simbolico e rappresentativo in molte culture orientali, anche nella Bibbia. In Siria ed Israele, ad esempio, con il suo sbocciare si inaugura il Capodanno degli Alberi (Tu BiShvat), una festività ebraica che si svolge in Gennaio. Non per niente il suo nome ebreo significa: “agitato/scosso” termini che richiamano la laboriosità e la precocità dell’albero. Per la religione cattolica, invece, il mandorlo ha sempre identificato la promessa fatta da Dio al suo popolo. Lo ritroviamo, inoltre, in molti araldi, dove il rametto di mandorlo rappresenta la gioventù. Infine, è stato molto utilizzato come augurio di buon auspicio per la famiglia: con la sua fioritura si dichiara chiuso l’inverno e si proclama l’inizio della primavera e quindi delle speranze.
La stessa mandorla ricopre varie ruoli: è utilizzata dai teologi come simbolo della verginità di Maria, mentre nell’antica Grecia era la personificazione divina della dea Era, moglie di Zeus, simbolo di fecondità.
Secondo un’antichissima leggenda l’albero del mandorlo nacque dallo sfortunato amore tra Fillide e Demofoonte, due personaggi della mitologia greca. La coppia venne divisa dall’insorgere della guerra di Troia e la ragazza, straziata dalla lunga attesa per l’amato e dal sospetto della sua scomparsa, dopo dieci anni si lasciò morire. Fu allora che la dea Atena, commossa dalla struggente storia, decise di trasformare la giovane in uno splendido albero di mandorlo. La storia racconta che Demofonte, al ritorno, abbracciando la pianta, venne ricambiato con il dolce cadere dei petali. E questo “gesto d’affetto” fra i due innamorati si ripete ogni anno: quando i fiori dell’albero annunciano la primavera.

Da un punto di vista nutrizionale, le mandorle sono semi ottimi per la salute:

  • ricche di trigliceridi, dunque abbastanza calorici e dotati di buona digeribilità; 
  • i lipidi sono costituiti soprattutto da acidi grassi insaturi per un 32%, ma anche acidi grassi polinsaturi essenziali quali omega 6, tra cui l’acido linoleico è presente al 13 % sui lipidi totali.

Contengono appena il 5 % di grassi saturi. L’apporto proteico risulta interessante, e si prestano dunque ad essere un importantissimo alimento nelle diete vegane. Non mancano i sali minerali tra cui soprattutto: manganese, magnesio, calcio, rame, fosforo e zinco.

Per quanto riguarda la produzione, una volta raccolti vengono essiccati ed è possibile gustarli tutto l’anno, ma in primavera è possibile gustarli freschi. Fino a poco tempo fa la Sicilia era il primo produttore al mondo di mandorle, ed erano presenti più di 600 specie diverse, che a oggi stanno lentamente scomparendo.
La mandorla è ricca di proteine, in 100g di prodotto sono presenti 580 kcal, si tratta quindi di un vero integratore naturale energetico e molto equilibrato. Contiene una grossa quantità di Vitamina E, che svolge azione antiossidante, ideale per ridurre il rischio id attacchi cardiaci e combattere la placca aterosclerotica. Contiene anche una piccola quantità di laetrile, una sostanza ad azione antitumorali.

Spinti dalla forte richiesta dei consumatori stiamo assistendo al rilancio della coltivazione anche in Italia. Grazie alle moderne tecniche agronomiche, tra cui una scelta adeguata delle coltivazioni, una maggiore efficienza degli impianti, possibilità di introdurre impianti d’irrigazione e meccanizzare alcuni pratiche colturali, si è riusciti a ridurre sensibilmente i costi gestionali imputabili soprattutto alla raccolta, e ad aumentare la resa in mandorle e la redditività dell’investimento.
Il mercato richiede entrambe le tipologie coltivate:

  • la mandorla amara (Prunus amygdalus) che viene trasformata anche a fette e utilizzata nella preparazione di alcune specialità dolciarie come il croccante di mandorla composto appunto da mandorle a fette e zucchero; 
  • la mandorla dolce (Prunus dulcis) che viene venduta in guscio, sgusciata e con o senza tostatura e/o sale perchè rappresenta uno snack molto richiesto soprattutto da chi fa palestra per via dei suoi valori nutrizionali.

 

Fonte: https://www.ilgiornaledelcibo.it/mandorla/

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