Il pistacchio di Bronte

Il pistacchio di Bronte

Il pistacchio di Bronte DOP, chiamato anche oro verde, rappresenta un must per la Sicilia e non solo. Infatti l’unica regione Italiana produttrice di pistacchio è proprio la Sicilia.

Grazie alle caratteristiche della terra, (prettamente lavica) il pistacchio di Bronte ha delle proprietà organolettiche che in fase di maturazione gli donano un colore verde smeraldo. Proprietà di cui gli altri grandi produttori di pistacchio come la California e la Spagna non godono.

Il pistacchio è una pianta originaria del bacino Mediterraneo (Persia, Turchia). Era coltivato dagli antichi ebrei e già allora era ritenuto un frutto prezioso.

Gli Arabi, che strapparono la Sicilia ai Bizantini, furono particolarmente attratti da questo frutto. Infatti, hanno iniziato ad incrementare la coltivazione del pistacchio, in particolarmente alle pendici dell’Etna, dove trovò l’habitat naturale per uno sviluppo rigoglioso e peculiare.

Produzione

Oggi Intorno al pistacchio, la popolazione locale ha sviluppato le proprie tradizioni e la propria ricchezza grazie al lavoro dei produttori. Essi hanno tramandato la cura delle terre, contribuendo a far acquisire alla città di Bronte la fama di “città del pistacchio”.

C’è chi li coltiva, chi li commercia, chi li trasforma in dolci, creme e salse. La particolarità sta nel fatto che gli alberi non si concimano, non si irrigano, si trattano pochissimo e si potano un paio di volte, per eliminare i rami secchi.

Il pistacchio, un anno produce e un anno riposa e, durante quest’ultimo, i contadini eliminano le gemme spuntate sui rami in modo che la pianta possa immagazzinare tutte le energie per esplodere nella stagione successiva.

La fase di raccolta è abbastanza particolare, infatti tra la fine di agosto e l’inizio di settembre tutti lavorano nelle pistacchiete, dai più grandi ai più piccoli. Un’operazione quasi acrobatica: in bilico sui massi a raccogliere i chicchi uno a uno. La raccolta giornaliera si aggira intorno ai 20 kg, proprio per la ripidità del terreno.

Dopo la raccolta, si procede col separare la parte commestibile del frutto dall’involucro fibroso esterno. Successivamente i frutti in guscio vengono essiccati a temperatura di 40-50°C. La fase di stoccaggio può durare per l’intero anno che segue la raccolta e deve avvenire depositando i frutti negli appositi sacchi.. L’eventuale sgusciatura o pelatura dei pistacchi può essere effettuata meccanicamente.

Oltre che al colore verde uniforme e alla spiccata aromaticità, il Pistacchio Verde di Bronte DOP deve la sua peculiarità alle numerose proprietà nutrizionali: contiene vitamina A ed è ricco di ferro, fosforo e sostanze fenoliche, elementi che favoriscono il potenziamento delle difese e il benessere dell’organismo.

Trasformazione

Da questo momento può essere consumato e trasformato in tutti i modi. Dall’utilizzo come aperitivo (buonissimo ma poco utilizzato per questa pratica nel settore horeca per via del prezzo, infatti si utilizza pistacchio importato), alla trasformazione per il gelato, per i dolci, per le creme, per il pesto e cosi via.Fase finale del processo produttivo della colomba: pioggia di granella di pistacchio.

Per noi il pistacchio, insieme alla mandorla, rappresenta la materia prima più utilizzata: per il croccante, per il panettone, in particolar modo per la crema. Infatti sia in barattolo che nello squeezer, produciamo la crema di pistacchio con una ricetta unica tradizionale.

L’utilizzo di materie prime provenienti dalla nostra terra è un fattore per noi fondamentale.

Ed è proprio per questo che scegliamo i fornitori con cura, affinché il prodotto trasformato risulti unico a livello qualitativo.

FONTE: https://imlocalfood.altervista.org/il-pistacchio-di-bronte/